In una Domodossola sempre più elegante, lunedì 2 settembre Piazza Mercato si è trasformata nel salotto culinario della città per la cena di beneficenza che anticipa la sesta edizione del Festival Domosofia (13-14-15 settembre) e che ha incantato i presenti in una serata di convivialità, prodotti tipici e piatti di grandi chef.
Abiti in chiffon ondeggiano leggiadri, tra strette di mano e sorrisi, nuovi incontri e conosciuti abbracci, in una Piazza Mercato vestita a gran soirée da giochi di luci che illuminano in una sera di fine estate i palazzi storici, musica di sottofondo che intrattiene i 150 partecipanti a Domosofia Gourmet, la cena benefica a favore del progetto “Una casa per tutti”, voluto e portato avanti con successo dal parroco Don Vincenzo Barone a sostegno delle famiglie più bisognose.
Una cena stellata – dal cielo, ai piatti in tavola – con la presenza di produttori di eccellenze della zona, così come di chef di territorio e nazionali.
Tema del Festival Domosofia 2024 è “Il talento” e di talenti, durante la cena inaugurale Domosofia Gourmet, si è vista brillare questa cittadina nel cuore dell’Ossola. Non solo per i piatti strepitosi in sentori, tecnica e materie prime, creati dagli chef di territorio e dallo chef ospite Chicco Cerea – Da Vittorio*** a Brusaporto (BG) -, ma per tutti coloro che, insieme agli chef, hanno permesso la realizzazione di questa magica serata: sommelier, personale di sala, l’amministrazione comunale, la parrocchia, i produttori locali e partner con i loro prodotti e servizi.
Si aprono le danze con un aperitivo a base di eccellenze del territorio: Bavarese al Bettematt su gelée di fichi neri di Diego Rondolini, Officine Domesi – Domodossola; Grasso d’Alpe Monscera 2024, primo della stagione, prodotto in alpeggio al Passo Monscera dall’Azienda Agricola Della Piazza di Cosasca; pizze Margherita, Assoluto di Cipolla e Puparuò – con crema di peperoni gialli, olive taggiasche e polvere di liquirizia – del maestro pizzaiolo Francesco Catapano della Pizzeria Le Coccinelle a Borgomezzavalle; Mortadella Gran Riserva “Favola” di Ciccio Battaglia.
Tu chiamalo se vuoi… minestrone è la creazione di Stefano Allegranza, La Stella – Domodossola, e Norman Berini di Le Vie del Borgo a Toceno: salmone, tonno, calamari e tanto altro in un piatto con un equilibrio stupendo e abbinamenti che sorprendono a ogni assaggio.
Andrea Ianni (La Vigezzina – Trontano) e Gianfranco Tonossi (Divin Porcello – Masera) omaggiano le vallate con la delicatezza della Tartare di capriolo, ganache di foie gras, pesche e cialda croccante al Vèc di Crampiolo. Si passa all’omaggio alla Lombardia Come un ossobuco dello chef stellato Giorgio Bartolucci di Atelier* a Domodossola, e Vincenzo Brindisi de Il Portico, Domodossola: patate di Beura allo zafferano, scioglievole mocetta di vitello e cialde di riso croccanti.
Gli iconici Paccheri alla Vittorio con lo chef ospite Chicco Cerea del tre stelle Michelin Da Vittorio a Brusaporto, Bergamo, fanno proseguire il viaggio (con scarpetta obbligatoria!)
Il sorbetto ai lamponi di montagna della Gelateria Bianca apre le porte a Pentagono, il dessert di Antonio e Luca Doria della Pasticceria Doria di Domodossola, realizzato così in onore della forma unica di Piazza Mercato.
Da Vittorio*** delizia anche con la Gioconda, il lievitato al Moscato di Scanzo dedicato dai Fratelli Cerea alla loro mamma, e con i suoi cannoncini riempiti a passaggio.
Il caffè Jabena, Etiopia, è selezionato dalla regina domese dello speciality Sara Bernardini di Sensolato – Domodossola, mentre Sandro e Adriana allietano con il loro Gin Piodamara della Valle Vigezzo, da botaniche di territorio. Al Vecchio Forno accompagna gli ospiti verso casa con un piccolo omaggio della sua Fugascina, il tipico dolce di Mergozzo dal 1957.
Una serata coinvolgente in cui persone, vite, racconti e aneddoti si intrecciano alla più genuina convivialità, in un turbinio di sinergie emozionanti. Ciascuno a modo proprio, ma tutti uniti in un’atmosfera di collaborazione, piacere e lavoro di squadra che vibra nell’aria in ogni istante, in ogni dettaglio, in ogni assaggio, diventando un tutt’uno con gli ospiti, per l’obiettivo comune di contribuire a supportare il progetto del parroco Don Vincenzo Barone. Il 100% del ricavato della serata è stato infatti donato in nome di questa iniziativa.
E mentre si chiacchiera, si intrecciano vite, si raccontano storie e la voce calda di Sinatra accompagna il susseguirsi degli eventi, la serata scivola leggiadra come un jazz melodico verso il suo finale, sotto un cielo di stelle che luccicano, regalando – se possibile – ancora più magia ed emozioni intense. E quella stupenda sensazione di abbraccio intenso, accogliente, mai invadente, che l’Ossola e gli Ossolani sanno donare.