Amanti dello stile Liberty, di comode sedute accoglienti, di soffitti in vetro colorato e ferro battuto, della cucina curata e di una cantina degna di nota, il Caffè delle Rose Bistrot a Verbania è ciò che fa per voi.
Lasciarsi alle spalle il suono cullante delle onde del Lago Maggiore, la vista sulle Isole Borromee, le barche a vela che scivolano tranquille sull’acqua al tramonto e ritrovarsi immersi in un’atmosfera elegante, sobria e raffinata, che strizza l’occhio a un Club di polo anglosassone, pur mantenendo tratti distintivi tipicamente italiani: ecco cosa accade appena si entra al Caffè delle Rose Bistrot a Pallanza (VB), sulla sponda piemontese del Verbano.
Annoverato tra i Locali Storici d’Italia, dopo un attento e minuzioso restauro durato tre anni per dare nuova vita agli ambienti di un antico bar del centro, il 30 settembre 2021 il Caffè delle Rose apre le sue porte e, da allora, accoglie, in modo intimo e riservato, in tre sale ciascuna caratterizzata da un colore predominante: divani Chesterfield, pareti dal porpora, al bordeaux, all’ottanio, comode sedute rivestite in pelle.
Quando si pensa di aver visto tutto, alzando lo sguardo, si resta estasiati e senza fiato: i soffitti in vetro e ferro battuto in stile Liberty sono ciò che sorprende dove proprio non lo si aspetterebbe! Alla mia espressione meravigliata, un cameriere mi ha sorriso complice: “Pur guardandoli spesso, incantano anche me ogni volta!”
Al tutto, si accompagnano sorrisi gentili, toni pacati, impeccabile accoglienza e un leggero sottofondo musicale, in linea con il richiamo anglosassone.
L’attenzione è ovunque: dalle luci alle pareti in linea con lo stile e che diffondono una luce soffusa, ma abbastanza luminosa da rendere gli ambienti piacevoli, fino all’attenzione meticolosa per la temperatura della sala, che dona una sensazione ancora più ricercata a tutta l’esperienza.
Il menu è un percorso tra piatti della tradizione piemontese e di territorio, e proposte in cui si esaltano ingredienti che raccontano le esperienze che lo chef Massimiliano – Max – Celeste ha collezionato in tutto il mondo, prima di rientrare nella sua Verbania.
Ma non solo, perché uno dei tratti distintivi di questo Bistrot è il richiamo primordiale a fuoco, brace, carbone: sentori tanto antichi, quanto attuali, perché ciò che siamo oggi – fisicamente, mentalmente, culturalmente, socialmente – lo dobbiamo proprio a qualche nostro antenato che un giorno provò a cuocere sul fuoco il cibo procacciato per renderlo più masticabile (oggi sappiamo anche più digeribile) e appetibile.
In questa cucina, un forno spagnolo alimentato a carbone, in carta piatti che ne esaltano l’uso o da cui vengono esaltati. E allora ci si attrae, si gioca, si va oltre, in sentori di carbone più o meno intensi, più o meno delineati, ma che uniscono ogni preparazione, salata e dolce. Dalla Crema di zucca, mandorle, noci e gorgonzola, in cui l’ortaggio viene cotto interamente nel forno da cui la zucca fa propria ogni preziosa sfumatura del carbone con cui è alimentato. Lievissima la naturale dolcezza della zucca, più presente la nota di terra esaltata dalla brace e dalle mandorle. Con la sapidità del gorgonzola è un’unione magnetica.
Passando per il Carpaccio di lingua – tenero e delicato, rinvigorito dalla sua riduzione, dal passaggio a carbone e dalla salsa verde intensa che sprigiona freschezza – o dai Ravioli del plin e loro sugo, preziosi scrigni di piccoli bocconi di trascinante sapidità, esaltata dalle scaglie di Parmigiano dall’elevata stagionatura.
Per un’esperienza ancora più coinvolgente, è possibile scegliere di cenare allo chef table, dove lo stesso Celeste illustra, prepara e impiatta le portate davanti ai commensali, ammaliandoli.
Interessante la vecchia ghiacciaia, oggi adibita a cantina, con una buona scelta di etichette, in cui è possibile farsi trasportare in degustazioni di vini.
Vino protagonista anche nel menu in cui ogni piatto è presentato già accostato a un vino consigliato come perfetto abbinamento: a discrezione del cliente se assecondare il suggerimento oppure optare per altri vini in carta.
Allora forse è questo il segreto del Caffè delle Rose Bistrot: un perfetto mix di luoghi, sapori, colori, profumi, suoni e colori che sanno rapire e trasportare in mille luoghi vicini o lontani, attraverso piatti che ancora adesso fanno tornare l’acquolina.
Un luogo, una cucina, un ambiente in cui i 5 sensi vengono stuzzicati e ampiamente appagati, il cui ricordo resta vivido mentre, uscendo nella stretta Rungia del centro, si torna ad ammirare la luna che illumina il lago.