La pizzeria che sancisce il ritorno alla pizza come stile di vita, alla convivialità della condivisione e a un tuffo nei ruggenti anni ’80, con tecnica, farine e impasti lievitati contemporanei e attenzione elevata alle materie prime.
Vinili appesi come quadri alle pareti, una vecchia Olivetti, telefoni con la ghiera, qualche radio d’epoca, un jukebox e, all’ingresso, un neon che risuona come un mantra: la mia testa dice “insalata”, il mio cuore dice “pizza”. Nelle orecchie, un giovane eterno Baglioni ricorda che “lei, lei era un piccolo grande amore, solo un piccolo grande amore”…
Così ci si ritrova catapultati negli anni ’80 quando si entra da Glory POP – in via Correggio, 14 – in zona Wagner a Milano.
Il richiamo agli anni passati non è evidente solo negli arredi e nell’atmosfera, ma ancora prima nel nome – Glory, ispirato all’eterna “Gloria” di Tozzi – che si unisce a POP come genere, ma anche acronimo di “PlaceOfPizza”. L’energia in sala e in cucina è palpabile al 100%, si respira passione pura, allegria e amore per il proprio lavoro.
Dal sogno condiviso di tre amici e soci – Gianmaria Michieletto, Salvatore Venuto e Samuele Cantisani – Glory POP inaugura a novembre 2023 e, a soli quattro mesi dall’apertura, viene insignita con il premio dedicato alle migliori 7 pizzerie di Milano secondo il format Di Pizza di Dissapore.
E la pizza? È qui che arriva la novità interessante. Sono due le basi proposte tra cui scegliere: la 180gr (peso del panetto di impasto) più bassa e croccante, e la POP, più soffice, unica rispetto alla tradizionale “napoletana”, con idratazione più elevata e cottura più prolungata rispetto alla 180, per mantenerne l’umidità e la corretta alveolatua. Entrambe con germe di grano nell’impasto, reso così più digeribile, sano e ricco di nutrienti, nonché molto ben sfaccettato in sfumature di profumi e sapori di grano ben definiti. Il mix di farine – tutte provenienti al momento da Molino Casillo – prevede 3 farine per la 180 e 4 per la POP, entrambe con lievitazione dalle 36 alle 48 ore, che rendono l’impasto leggero e digeribile.
Le basi, allora, si trasformano in tele, che vengono sapientemente dipinte con ingredienti di qualità perfettamente distribuiti e ben presenti a ogni morso, senza eccessi ma con buona presenza scenica. Una disposizione intelligente al gusto e sagace all’estetica, come nelle pizze provate: la Margherita POP – perché resto convinta che per comprendere una pizza e lo stile di un pizzaiolo, si debba sempre passare da una Margherita –, la POP Stracciatella, pomodoro giallo e alici – intrigante a più non posso, con la sciovegliolezza della crema di pomodoro e l’avvolgente stracciatella delicata che si sposano a meraviglia con il mare delle alici e il croccante dei taralli sbriciolati e la freschezza della riduzione di basilico e dell’olio al limone –, e della 180 bassa e croccante Lardo di Colonnata e zola, dalle note accattivanti date dal contrasto tra sapori intensi del formaggio, grasso del salume e la freschezza delle gocce di riduzione di frutti di bosco.
Gli impasti possono essere abbinati ai condimenti a piacimento del cliente ma, personalmente, consiglio di rimanere fedeli alle voci in menu: studiate a regola d’arte dai ragazzi, così come vengono proposti e abbinati impasti e topping sono in equilibrio perfetto.
Quindi, bando alle prime apparenze: all’atmosfera giocosa, all’energia prorompente e all’accoglienza conviviale e calorosa, i ragazzi e tutto lo staff affiancano professionalità, conoscenza, tecnica, attenzione ai dettagli, materia prima e proposte tali da alzare l’asticella della posta in gioco, riuscendoci molto bene.
La pizza è vissuta come “stile di vita”, simbolo di convivialità e giocosità che solo la condivisione a ogni morso dona.
La vitalità ai forni e nei piatti pulsa anche nel servizio, fatto di allegria e piacevoli scambi di battute che mai sviano l’attenzione e la cura ai tavoli. Una sala viva, energica, coinvolgente, in perfetta sincronia con i forni, che continuano a far uscire una piccola opera d’arte dietro l’altra, mentre a ritmo di musica pop, si canticchia, si assapora, si sta bene.