Sono Elisa – Barbara di secondo nome, chiamami come preferisci, sono sempre io – sono bravissima a dare consigli non richiesti, ma se li trovi utili, ne sono molto felice 😊
Sono Milanese di nascita, da generazioni, e legata alla mia città – nel cuore, nell’anima e in aneddoti che intrecciano la storia della mia famiglia a quella della città stessa – e porto dentro di me i valori della Milano più autentica, che conoscono in pochi ma che mi rappresentano, e che condivido con la mia città: l’eleganza nei gesti, nei modi, negli abiti, nel linguaggio, senza scordare di dare voce alla propria personalità unica e inimitabile; quella stessa eleganza che è sobria, mai urlata, ma delicatamente sussurrata, come sottolinea Armai per cui “l’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”; la serenità mai ostentata; il benessere a 360°; il “meno è meglio”, soprattutto a tavola, in cucina o nella moda – sì, sono controcorrente ai trend attuali, ma fedele ai miei valori; l’italiano per esprimersi, invece di inglesismi che ormai hanno stancato e sono alquanto – parere personale – ridicoli; la curiosità di andare oltre l’apparenza e conoscere la sostanza; la voglia di evolvere, crescere, migliorare, senza stare mai ferma. Sono questi i valori che raccontano la mia Milano, che mi animano e che ritroverai anche qui.
Ma allora, se sono milanese, perché “La Meneghina” e non “La Milanese”?
Sarebbe stato certo più intuitivo e immediato, hai ragione. Ma esiste una linea sottile che differenzia queste due donne. Perché essere milanese ed essere meneghina non sono affatto la stessa cosa. Per scoprire un ritratto molto ben fatto della donna milanese, ti suggerisco di leggere “La Milanese” di Michela Proietti.
Per scoprire invece chi siamo noi Meneghini, spero ti farà piacere prenderci per mano, scoprire le storie che racconto qui e conoscerci meglio, come si fa tra nuove persone che si incontrano, si svelano, si piacciono e diventano amiche. Come spero vorrai fare tu unendoti a me in questo viaggio che è nato coniugando due mie grandi amori: il cibo e la scrittura. E per compierlo, utilizzo quello che meglio mi riesce: raccontare storie o, meglio, Storie per Affamati (link a pagina Storie per affamati)